20 Aprile 2024

PLASMA ARRICCHITO DI PIASTRINE (Platelet Rich Plasma)

L’acronimo PRP identifica i fattori di crescita piastrinici, estratti dal sangue dello stesso paziente. Le piastrine, di cui è ricco il P.R.P., rilasciano numerose sostanze che promuovono la riparazione tissutale e influenzano il comportamento di altre cellule modulando l'infiammazione e la neoformazione di vasi sanguigni. Le piastrine infatti giocano un ruolo fondamentale nel mediare la guarigione del tessuto danneggiato grazie alla capacità di liberare fattori di crescita, tra i quali il PDGF, il TGF β, il VEGF, l'IGF-1, l'FGF, e l'EGF. I granuli contenuti nelle piastrine sono anche una fonte di "citochine", "chemochine" e molte altre proteine variamente coinvolte nello stimolare proliferazione e maturazione cellulare, nel modulare l'infiammazione e attivare altre cellule regolando l'omeostasi tissutale ed i processi rigenerativi.
Il plasma arricchito di piastrine è ottenuto con particolare tecnica di centrifugazione ad alta velocità concentrandolo sul fondo della provetta. Viene quindi aggiunto un attivatore piastrinico/agonista (trombina bovina e 10 % di cloruro di calcio) per attivare la cascata della coagulazione, producendo un gel piastrinico. L'intero processo dura circa 12 minuti e produce una concentrazione piastrinica da 3 – 5 volte quella del plasma nativo.
Ottenuto il gel piastrinico viene inserito in una siringa ed inoculato a livello intrarticolare dove esistano lesioni cartilaginee ed artrosi di bassa/media gravità dell’anca. Il trattamento è controindicato in caso di patologie intercorrenti che possano modificare la condizione/profilo ematico del paziente (es. deficit piastrinico, neoplasie sistemiche e patologie infettive in fase acuta).
Anche lo stato di flogosi acuta dell'articolazione è una controindicazione relativa.
È bene che il paziente non abbia assunto farmaci antinfiammatori o antibiotici non prima di 7 giorni dalla seduta infiltrativa programmata.

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